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GEMME

I diamanti sono considerati preziosi e simbolo di amore eterno da millenni per la loro estrema durezza (10 mohs). Il loro nome deriva dalla parola greca “Adamas” che significa indomabile, invincibile, indistruttibile.

Per lungo tempo sono stati montati sui gioielli nella loro forma cristallina originaria, l’ottaedro.

Diamante nella forma cristallina perfetta dell’ottaedro, foto di Rivista Gemmologica Italiana.

Fù il cardinale Mazarino a dare impulso alle tecniche di taglio e lucidatura delle pietre. Furono scoperti i piani di sfaldatura (piani di debolezza del legame tra gli atomi di idrogeno)

Tipologie di taglio del diamante.

e sin da allora il taglio e la lucidatura vengono eseguiti con dischi coperti di polvere di diamante.

Fase di taglio del diamante, foto GIA.

A partire dalla creazione di De Beers da parte dell’astuto Cecil Rhodes,

Ritratto di Cecil Rhodes, primo monopolista del mercato del diamante e fondatore di De Beers, foto wikipedia.

il prezzo del diamante venne stabilizzato (seppure a fasi alterne) grazie alla creazione di un monopolio e successivamente di un oligopolio. Nonostante non vi sia scarsità di diamante “bianco” il suo prezzo viene garantito in costante lieve aumento da più di un secolo. Il meccanismo di regolazione dei prezzi consiste nella raccolta di grezzo dalla generalità delle miniere e nella sua immissione contingentata sul mercato da parte di una singola società (attualmente denominata) DTC Diamond Trading Company di De Beers mediante un numero limitato di 93 rivenditori denominati Sightholder”. Durante i miei studi a New York presso il GIA ho avuto la possibilità di conoscere i proprietari di due aziende sightholders.

Miniera di diamanti Diavik, situata in Canada, foto La Stampa.

Il Gemological Institute of America (GIA), presso il quale mi sono formata, è il primo istituto ad avere proceduto ad una classificazione scientifica e sistematica della qualità del diamante, comunemente accettata in tutto il mondo.

Il frutto di tale classificazione sono le famose 4 C, cioè i criteri utilizzati per definire le caratteristiche di un diamante: Cut (taglio), Clarity (purezza), Carat (carato), Color (colore).

Schema dei criteri di classificazione del diamante definiti dal GIA, foto GIA.

Un mondo a parte e di estremo fascino è quello costituito dai Fancy Colored Diamond, cioè dai diamanti colorati. A causa della loro estrema rarità sono stati a lungo ignoti ai più; figuravano quasi esclusivamente all’interno delle collezioni dei gioielli delle case reali. Soltanto a partire dagli anni 70 del secolo scorso, con la scoperta dell’Argyle Mine in Australia, è nato il mercato dei fancy colored diamonds. Tale miniera, che a causa dell’incremento dei costi di produzione è stata costretta a chiudere il 3 novembre 2020, ha prodotto per oltre 40 anni il 97% dei diamanti fancy colored del mondo, pari a meno dello 0,03% dei diamanti prodotti da tale miniera. Nel corso degli ultimi 5 anni l’incremento di valore di tali gemme è stato pari al 20/30% annuo. Successivamente alla chiusura i prezzi di tali pietre sono saliti alle stelle. Durante i miei studi a New York ho avuto la possibilità di conoscere uno dei più famosi dealer di diamanti fancy colored del mondo.

Pink Star Diamond, diamante rosa; immagine di proprietà di Art Market Monitor.

Diamante fancy vivid blue Oppenheimer, foto Alain Truong.

Diamante rosso.

I diamanti bianchi possono essere considerati un buon investimento sul lungo periodo in ragione della regolamentazione oligopolistica del mercato.

Mi appassiona molto cercare la pietra più giusta per ciascun cliente. Il primo criterio da cui parto quando cerco un diamante è la qualità del taglio, poichè incide in modo fondamentale sulla brillantezza e dunque sulla quantità di luce che viene restituita all’occhio; tutte le altre caratteristiche vanno valutate in base alla propensione dell’acquirente. Dato il taglio, procedo a selezionare una serie di pietre alternative per caratteristiche in modo da identificare al meglio la propensione del cliente.

Le pietre di colore sono dotate di un fascino millenario. Le più note al mercato italiano sono rubini, zaffiri e smeraldi; tuttavia esistono numerose varietà di pietre non note ai più ma dotate di fascino e proprietà incommensurabili.

Sin dall’antichità le pietre di colore venivano quasi esclusivamente polite, solo successivamente si procedette al taglio dapprima cabochon

Pietra di Luna, pietra del Sole, labradorite tagliate cabochon.

e successivamente faccettato e fancy (di cui sono maestri in particolare i tagliatori tedeschi di Idar-Oberstein).

Rubellite con taglio fancy eseguito presso Idar-Oberstein.

Esistono diversi sistemi cristallini che rappresentano l’ordine atomico interno delle pietre; da questa struttura dipendono diverse caratteristiche tra cui il modo in cui le gemme interagiscono con la luce (dicroismo, tricroismo, birifrangenza, monorifrangenza).

Il percorso di formazione delle pietre viene rispecchiato dalle caratteristiche inclusioni visibili al loro interno. Talune particolari inclusioni possono incrementare il valore di alcune pietre come ad esempio pony tail nel demantoid garnet,

Splendido esemplare di granato demantoide in cui è visibile la pregiata inclusione denominata pony tail, foto di Gemcamp gemologist.

silk nello zaffiro del Kashmir,

Immagine ingrandita della preziosa inclusione denominata seta, caratteristica degli zaffiri non scaldati in particolare provenienti dal Kashmir.

mancanza di ferro nello Spessartite Garnet,

stella con particolari caratteristiche di limpidezza e definizione.

Zaffiro stellato dello Sri Lanka con inclusione denominata appunto stella di particolare pregio per definizione e contrasto.

Il mercato delle pietre di colore è molto più fluido e variabile rispetto a quello del diamante. Non esiste alcuna forma di regolamentazione o coordinamento del mercato (salvo che per la tanzanite) ed il suo andamento dipende dall’apertura e dall’esaurimento di piccole miniere che vengono tuttora gestite in modo spesso primitivo. La quantità di grezzo che affluisce sul mercato è totalmente incontrollato ed imprevedibile. La rarità di una pietra determina l’incremento del suo prezzo.

In merito al peso è interessante sapere che talune pietre, come ad esempio il rubino, molto raramente superano una certa dimensione e dunque un certo peso. Per questo motivo il prezzo di un rubino sale in modo più che proporzionale nel caso sia più pesante di 2 e poi di 4 carati. Ugualmente è molto difficile trovare tsavoriti più pesanti di 2 carati.

Per quanto riguarda la provenienza, ad esempio, i rubini che provengono dalla Birmania hanno un valore decisamente superiore a quelli provenienti da qualsiasi altro luogo.

Numerosi sono gli istituti che certificano le pietre di colore. Nonostante il GIA stia procedendo a un grande sforzo di sistematizzazione del colore, tuttavia non esiste una certificazione universalmente accettata come standard. I certificati riconosciuti a livello mondiale sono generalmente quelli emessi da istituti di rilevanza internazionale quali GIA, Gubelin, SSF, SRF.

E’ appassionante ricercare oggetti di fascino e potere come le gemme di colore, ma data la loro grande varietà ed i numerosi trattamenti a cui sono sottoposte sin dall’antichità occorre sempre procedere con grande cautela. La mia ricerca procede presso miniere di cui conosco i proprietari grazie ai miei studi al GIA di Londra e presso dealer di fiducia.

Il primo fattore da cui parto nella ricerca di una gemma di colore è appunto il colore, a seguire la provenienza e la purezza, nonchè il minimo impatto di trattamenti.

Parte fondamentale della mia ricerca è l’indagine sulla potenza energetica della pietra e successivamente il suo effetto sul destinatario della stessa. Lo sviluppo di questa particolare sensibilità è venuto con il tempo ed in seguito ad il continuo contatto con le pietre e con le persone.

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